Giorgio Kriegsch nasce a Trieste nel 1949 da madre cattolica e padre luterano. Suo padre trasferisce la sua giovane famiglia a Berlino per lavorare per poi tornare a Trieste quattro anni dopo. A dodici anni, il giovane Giorgio inizia a suonare la chitarra, una ricerca che continua ancora oggi. Poi inizia anche a studiare in modo autodidatta il pianoforte.
Dopo il diploma di scuola superiore, Giorgio va a lavorare per il gigante delle assicurazioni Lloyd di Londra, soprattutto nel trasporto merci da e per l’India, e questo è il suo primo approccio con l’India. Presso l’Università di Bologna, studia l’agricoltura e la musica, e si specializzata in musica rock e folk. Nel 1975, Giorgio legge “Autobiografia di uno Yogi” di Paramahansa Yogananda. Questo libro trasforma la sua vita ed è in questo momento che inizia seriamente il suo viaggio spirituale. Giorgio viene iniziato alla Meditazione Trascendentale, e più tardi prende l’iniziazione al Kriya Yoga in Olanda da un monaco in visita, Swami Hariharananda – un discepolo diretto di guru di Yogananda, Swami Sri Yukteswar.
Giorgio fa il suo primo viaggio in India nel 1986. Lì va a fare del volontariato con le Sorelle della Carità di Madre Teresa per aiutare le persone indigenti di Calcutta. Si prodiga per dare da mangiare alle persone troppo deboli per poter nutrirsi da sole. Facendo questo però si ammala ed è costretto a lasciare questo impegno. Una volta guarito però riprende i suoi viaggi in India, visitando molti templi e luoghi sacri. Swami Nirvanananda da allora ha viaggiato in India più di venti volte.
Durante i suoi viaggi, Giorgio scopre l’opera ispiratrice di Padre Marian Zelazek, che sta aiutando i figli di lebbrosi a Puri, città nella parte orientale dell’India.
Ai bambini mancano le basi necessarie per la sopravvivenza e non hanno l’opportunità di poter frequentare la scuola. Padre di Marian sta lavorando per costruire una scuola utilizzando i fondi che ha ricevuto dal governo tedesco dopo essere stato imprigionato nel campo di concentramento di Dachau nella seconda guerra mondiale.
Nel 2002, Padre Mariano è stato nominato per un Premio Nobel per la Pace per il suo lavoro in India. Giorgio chiede come poter aiutare e Padre Marian gli ha da le foto di sette bambini della colonia di lebbrosi. Chiede a Giorgio di cercare sponsor per loro. Giorgio si prodiga facendo concerti in giro per l’Italia cantando i kirtan (una forma di canto devozionale) accompagnandosi con armonium e chitarra, per trovare fondi per i bambini di Puri.
Nel 1992, nella città santa di Jagannath Puri in India, Giorgio prende i voti monastici di sannyas e diventa Nirvanananda Swami Saraswati, che significa “la beatitudine della libertà dalla sofferenza.”
Un swami è un monaco che rinuncia alle occupazioni mondane in favore di una vita spirituale di semplicità e di servizio. Unendo gli insegnamenti del Kriya Yoga con l’aspetto devozionale del Bhakti Yoga e il percorso di beneficenza del Karma Yoga, Swami Nirvanananda esprime l’unità nella diversità dei numerosi sentieri e le religioni, tutte portano alla stessa meta: l’Amore Universale e l’Unità con lo Spirito.
Ha utilizzato il dono della sua voce dalle tonalità cristalline e delle sue capacità musicale per portare in Europa le melodie di Yogananada e dei Kirtan indiani, arrangiati e cantati con la dolcezza italiana.
Si è dedicato alla musica tradizionale indiana di carattere devozionale dopo più di dieci anni di viaggi e ripetuti contatti avuti nell’India del Nord.
La particolarità della proposta musicale è nella trasposizione solo parzialmente armonica di antichissime melodie, cercando così un punto d’incontro tra la musicalità di carattere occidentale e quella orientale; senza infrangere l’incantesimo magico che quelle melodie ancora conservano da una parte ed un approccio più semplice e diretto per l’ascoltatore abituato alla musica occidentale dall’altra.
Anche la scelta della strumentazione musicale rispecchia questo incontro tra oriente ed occidente, con l’introduzione della chitarra classica assieme a un ritmo trascinante scandito da una tampura a fianco del respiro profondo di un harmonium indiano.
Nirvanananda ci avvince con il suono magico della lingua madre di tutte le lingue: il sanscrito. Nel suo repertorio include anche canti spirituale della nostra tradizione. Egli crea un’atmosfera altamente meditativa e al contempo riesce a coinvolgere i presenti invitandoli ad accompagnarlo nei canti. Il risultato è un’apoteosi in crescendo di ritmi gioiosi, veri e propri inni alla beatitudine ed una condivisione profonda.
Swami Nirvanananda ha viaggiato molto in Europa, Stati Uniti e India, ispirando il pubblico con musica devozionale e la raccolta di fondi da vendite di CD e donazioni per aiutare gli altri.
Ad oggi sono molti i progetti che Swami Nirvanananda segue partendo da quei primi sette bambini di Puri.